Questo Report rappresenta l’elaborazione dei dati raccolti con un questionario online, preparato e diffuso da Khora Lab, al fine di comprendere se e come la pandemia di SARS-Cov-2 possa aver mutato le prospettive future dei sistemi territoriali e delle comunità sul territorio italiano. Le ragioni del rapporto sono molteplici.
Da un lato si vuole dare voce alle esigenze che ognuno di noi ha – come individuo e come parte della collettività – in merito alle nuove ed emergenti dinamiche relazionali e spaziali, mentre dall’altro vuole offrire una base informativa capace di generare un dialogo costruttivo e aperto in merito all’impatto della pandemia e alle possibili traiettorie di sviluppo futuro.
La pandemia di SARS-Cov-2 è stata da più parti definita il cigno nero della seconda decade del XXI secolo e sembra aver radicalmente cambiato la consapevolezza pubblica rispetto alle fragilità su cui il sistema socioeconomico globale è incardinato. La questione del se e come il SARS-Cov-2 ha mutato e muterà il nostro modo di vivere è entrata prepotentemente nelle agende di ricercatori, politici e analisti di tutto il mondo. In questo senso, innumerevoli sono già le ricerche attivate in questo ambito, sebbene ancora nessuno sembra aver chiarito le implicazioni a lungo termine, rimanendo quindi ancora una questione aperta.
L’elaborazione dei dati in questo Report ha permesso di evidenziare l’influenza che la pandemia ha avuto e avrà su diversi aspetti della vita quotidiana. Quattro sono gli aspetti su cui si è concentrata la nostra attenzione. Ci siamo interrogati, infatti, su come la relazione tra l’individuo e la sfera domestica possa essere mutata, facendo particolare attenzione alle esigenze spaziali e funzionali. Indubbiamente, il confinamento fisico ha fatto emergere limiti e potenzialità degli ambienti domestici e più in generale dell’abitare; tema a nostro avviso latente nell’opinione pubblica.
Tale confinamento fisico inoltre ha drammaticamente influenzato anche le relazioni sociali e di comunità. Sebbene le relazioni siano state in parte sostituite con forme di socialità virtuali, è stato interessante comprendere come esse abbiamo bisogno di una dimensione fisica non trascurabile. Relazioni sociali che possono avvenire sia in luoghi privati sia in spazi pubblici o aperti al pubblico. In questo senso la ricerca si è interrogata sull’importanza dei luoghi pubblici, o come tale percepiti, per lo sviluppo di relazioni sociali, di espressione democratica e di attività di benessere personale e comunitario. In tal senso, il confinamento fisico ha amplificato il bisogno di spazi e luoghi di prossimità mettendo in luce mancanze strutturali nelle aree urbane e non urbane.
Infine, tutti abbiamo avuto modo di avere una dimostrazione plastica di come la temporanea assenza dell’uomo abbia permesso un leggero riequilibrio del sistema ambientale (meno inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo ecc.). A tal proposito, abbiamo voluto capire se tale consapevolezza abbia in qualche modo influenzato la nostra percezione verso l’ambiente oppure se tutto è rimasto immutato.